Atrofia vaginale, cosa comporta?
L’atrofia vaginale, generata da un calo estrogenico sui tessuti vaginali, può essere indotta da un processo fisiologico (menopausa, anoressia o parto) o da terapie locali antitumorali. Provoca secchezza, irritazione, perdita di elasticità e dolore durante i rapporti sessuali, con un impatto significativo sulla qualità di vita della donna e sull’intimità di coppia, e spesso veri e propri problemi dell’apparato urinario (ad es. cistiti ricorrenti, infezioni vaginali e incontinenza urinaria).
Si tratta di un disturbo poco conosciuto e sottovalutato ma estremamente diffuso: colpisce il 50% delle donne in menopausa e il 70% delle donne che, in età fertile, hanno avuto un tumore che ha coinvolto direttamente o indirettamente l’apparato genitale. Anche l’anoressia o il parto con successivo allattamento possono portare all’insorgenza del problema.
Come si può risolvere?
Oggi si può risolvere con un ciclo di trattamenti di laser terapia Co2 frazionato che agisce in maniera ‘soft’, senza effetti collaterali e con effettivi miglioramenti sulla qualità della vita di una donna.
Cos’è la laser terapia?
Consiste in un trattamento di ‘ringiovanimento’ vaginale che, agendo delicatamente sui tessuti attraverso impulsi mirati e frazionati, riattiva la produzione di collagene ripristinando il corretto equilibrio della mucosa vaginale e la funzionalità della zona trattata, migliorandone l’elasticità. In poche sedute innesca un processo di rigenerazione tissutale i cui effetti positivi sono immediati e si riscontrano già dopo il primo trattamento.
Il trattamento dura dai 15 ai 30 minuti e si completa in poche sedute di natura ambulatoriale. Non è necessaria alcuna anestesia, né preparazione particolare, semplicemente un pap-test negativo eseguito nell’ultimo anno.
Al termine delle sedute la paziente può tornare alle sue normali attività quotidiane con alcune minime e semplici raccomandazioni da attuare nei 7 giorni successivi.